di Fernanda Ferraresso, Cartesensibili, 26 dicembre 2015
Tutto il libro merita una lettura partecipe e attenta, perché è una continua vigilia di senso da dare alla vita mentre è la vita che ci viene incontro e da tutto traendo auspici e lezione per un vivere più ricco e solerte nei confronti dei luoghi e delle persone perché tutto e tutti si fanno interiori, si sostanziano in noi e di noi e niente è possibile cancellare, annullare nell’indifferenza con cui noi stessi ci guardiamo nascosti dietro a make up che ci rendono sempre più uguali in superficie e nel profondo, annullando l’ampiezza dei mondi che ognuno di noi è. Per questo nulla deve andare perduto e si perde, di fatto, poiché ognuno di noi è un tratto di memoria della scatola nera che raccoglie l’intero volo. Chi-amare qualcuno è un segno, tanto quanto le epigrafi che Mia richiama ad ogni racconto, in memoria e comunione, un netto bisogno di vicinanza, forse anche quel chiamare, anche se sembra paradossale, anzi quel chiamarsi al telefono per avere una risposta è una segnalazione chiara di Mia Lecomte per dirci che è verso noi che dobbiamo ridisegnare e ricostruire il primo tratto di congiunzione, è verso di noi alla volta di un mondo che apre le porte a tutti gli altri, che dobbiamo viaggiare senza bagaglio se non la presenza, ogni volta viva e diversa, attenta e, nostro compagno di viaggio, l’amore, per ora anch’esso spaesato, impaurito, spelacchiato, ingrigito o arso vivo, tra le tante faccende che ci fanno scordare cosa sia davvero importante ed esplode spesso con modalità incomprensibili e terribili, proprio per svegliarci da quel torpore denso dentro cui siamo immersi da troppo tempo. Anche se non è semplice, niente lo è, nè nascere né morire, né tanto meno vivere, è questo nostro progredire, insieme, il tratto più forte, l’epicentro del terremoto che trasforma le nostre vite se è amore a promuoverlo.
Traggo dalla bellissima raccolta, che porto come dono di Natale un racconto: La salvezza (pag 53-59). Il libro, edito da quarup, è freschissimo di stampa e verde la sua parola è un agrifoglio brillante di lettura.