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Una idea di letteratura
“Dettagli di un sorriso”: quelli che vede un cattivo senza redenzione

di Cristiano Sanna, Spettacoli Tiscali

Cosa è successo dopo il finale “tutto bianco” di Non sto tanto male? Gianni Zanata, giornalista e scrittore, rimette on the road il suo Valdo Norman, il quale riprende a correre libero, selvaggio e cattivo come se lo ricorda chi ha letto il primo libro che lo vedeva protagonista. In Dettagli di un sorriso (edito da Quarup) Valdo non è più il potente e corrotto giornalista che passava le giornate tra le ossessioni per detersivi e altri liquidi pulenti, la vessazione dei redattori e l’amore ossessivo per Bianca. Anzi, quella ossessione torna, ma è la vita di Valdo ad essere cambiata.

Marionetta scoordinata – “Ripulito” dall’omicidio commesso nell’altro libro, in Dettagli di un sorriso Valdo è diventato un corriere. Droga, armi, malaffare. A tirare le fila dei traffici è il viceprefetto della sua città, una Cagliari purescia (termine gergale sardo per indicare qualcosa che puzza) e in cui non c’è sempre il sole, lontana dagli stereotipi da paradiso mediterraneo, e dove la corruzione sembra mangiarsi, insieme alla salsedine, perfino i muri delle case. Ma Valdo è una marionetta costruita per sfuggire al controllo e rivoltarsi contro coloro che credono di averla in pugno. Viaggia da un capo all’altro di una Sardegna in cui i luoghi hanno il loro nome reale, senza mitizzazioni ed “esotismi” che passano per toponimi di fantasia che si trovano in troppi altri libri ambientati nell’isola.

Kurt Cobain, forse sì, forse no – Poi c’è Bianca, sempre lei, che ritorna fra un incontro e l’altro di sesso a pagamento. C’è lei e un’altra ragazza, immigrata e inguaiata. A sparigliare le carte. Proprio come quello strano pastore sardo dalle fattezze di Jerry Garcia, defunto chitarrista dei Grateful Dead. O Kurt Cobain dei Nirvana, leggermente invecchiato, che continua ad apparire a Valdo sui gradini di una chiesa. Una spirale che precipita Valdo all’origine del suo stesso male, mentre il mondo attorno perde le fattezze reali e perfino i dettagli di un sorriso possono ingannare. In maniera fatale.

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